Trasformare un problema in un’opportunità. E’ questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del progetto di Filiera controllata della selvaggina, inserito nel programma “Tartufo e Selvaggina”, iniziative che nascono dal Comune di Monzuno e coinvolgono le istituzioni di tutta la Provincia di Bologna per quanto riguarda salute, attività produttive e tutela del territorio.
Valorizzazione del Territorio attraverso le sue ricchezze enogastronomiche, “fare sistema” intorno ai prodotti tipici che il bosco offre: funghi, tartufi, marroni e, da oggi, carni di animali selvatici abbattuti in maniera sicura e macellati in regime di tracciabilità certificata. Se fino ad oggi l’eccessiva proliferazione degli ungulati nel territorio boschivo appenninico ha rappresentato un autentico flagello, il progetto Filiera puo’ rappresentare un passo in avanti verso la trasformazione di quelle stesse nefaste eccedenze in un tesoro.
Nuove prospettive nutrizionali e occupazionali per i territori coinvolti, raggiungimento di nuove aree di consumo, dalla ristorazione al consumo familiare, passando anche per la grande distribuzione, un’esperienza che si presenta in assoluto come innovativa nei confronti del mercato italiano, il cui intento è farsi largo in un settore di mercato attualmente occupato per la gran parte da prodotti di provenienza estera.
La presentazione ufficiale del progetto si è tenuta Domenica 20 ottobre, in occasione della tappa della Tartufesta di Monzuno. Un incontro con le istituzioni per spiegare ambiti, modalità e prospettive di sviluppo del progetto, un secondo incontro con biologi, nutrizionisti, docenti universitari di Scienze Gastronomiche per illustrare le modalità di sfruttamento della selvaggina come risorsa e sue caratteristiche nutrizionali.
Padroni di casa i membri della Famiglia Zivieri, titolari dell’omonima macelleria, impegnata da anni nella produzione di carni di qualità, che hanno inaugurato il proprio nuovo laboratorio e che cureranno la gestione del macello di Castel di Casio, dove le carni degli animali abbattuti saranno trattate.
Presenti per tutta la giornata, come testimonial dell’utilizzo in cucina delle carni di selvatico, alcuni tra gli chef “top” della Provincia di Bologna, insieme al maestro Igles Corelli, grande amico e collaboratore degli Zivieri e grande interprete della cucina a base di cacciagione, che hanno preparato e offerto i propri piatti, cucinati con i forni e i barbecues di Gianni Guizzardi. Prossimo appuntamento per incontrare i protagonisti dell’iniziativa domenica 27 Ottobre, in occasione della seconda tappa della Tartufesta, a Sasso Marconi (Bo).
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